Mary Desmond
a cura Francesca Gallo
Per il quarto anno di fila la rassegna 41°54′ N-12°28′ E, ideata da Francesca Gallo per AOCF58, si ispira alle stanze poetiche di Emily Dickinson, coinvolgendo due artiste attive a Roma che porteranno in pubblico le loro temporanee ossessioni: immagini ricorrenti, più o meno personali, che – come spesso accade – in un dato momento saturano la testa e trovano nel processo creativo e nell’opera quasi una via per defluire.
Il titolo del progetto, invece, coincide con le coordinate cartografiche dello spazio espositivo intese come metafora della rete che collega qualsiasi punto della superficie terrestre agli altri, seppure solo per convenzione.
Mary Desmond, alla sua prima personale in Italia, presenta Memory Wall una sfaccettata riflessione sulla memoria e le sue tracce, a partire da un singolare uso della fotografia in dialettica con la pittura.
In mostra sono due serie di lavori, molto diversi, ma accomunati dal concetto di traccia, di residuo e appiglio per il ricordo, personale o collettivo: i disegni di animali, simili ai graffiti paleolitici; e palinsesti di immagini personali, raccolte e accumulate nelle scatole e nella mente, in cui latitudini e tempi si fondono.
Britannica di origini irlandesi, Mary Desmond vive a Roma dal 2005, dopo il lungo soggiorno spagnolo. Ha al suo attivo diverse mostre collettive. Il suo lavoro si caratterizza per una singolare declinazione del disegno e della pittura figurativa, con movenze vicine al neoespressionismo, e di un attitudine concettuale raccolta attorno alle relazioni, tramite il ricorso alla corrispondenza.