Non conosciamo l’aspetto della forza se non attraverso i suoi effetti; il termine forza è utilizzato in ambito scientifico per descrivere una causa fisica capace di mettere in moto un corpo, di fermarlo e di deformarlo.
Non dobbiamo dimenticare, però, che quando parliamo di forza ci riferiamo a una energia che non nasce e svanisce nel nulla, bensì si trasferisce da un oggetto all’altro.
Prendendo due corpi come riferimento che chiameremo A che agisce su un altro B, possiamo notare come B, che subisce l’azione di A, subisca il potere di quest’ultimo fino al raggiungimento o di un punto di rottura, sprigionando così l’energia ricevuta in maniera dispersiva, o si deformi liberando l’energia accumulata esercitata su di esso.
All’interno delle opere di Iacopo Pinelli (10/06/1993) possiamo identificare sia A che B: A sono i cavi, che esercitano forza su B, le parti scultoree in gesso e tessuto.
In questo caso la forza di A rappresenta il mondo che agisce su B. Attraverso B Pinelli rappresenta se stesso che, schiacciato da tale energia, tenta di liberarsi fino a mutare forma in maniera cruciale.