9 /27 novembre 2015
a cura di Antonello Rubini
«Naturalmente l’elemento terra fa pensare, per la sua estrema pregnanza, a molte cose, i significati a cui può rimandare non riguardano soltanto la sfera dell’arte. E in effetti sfugge sempre ad una “restrizione” di senso in un ambito, anche quando questo permette ampie e articolate argomentazioni come quello artistico.
Tutte le materie trascendono la loro mera fisicità evocando natura, storia, cultura, mai una materia non racconta di per sé qualcosa della propria esistenza (e quindi dell’esistenza in generale), anche ovviamente la più moderna e artificiale, e dunque toccando vari campi, ma ci sono materie in cui tale patrimonio è maggiore e più avvertibile, ed è indubbiamente il caso della terra, che esplorata dai sensi ci spalanca i suoi molti aspetti densissimi che ci fanno risalire fino all’evento della Creazione. Nel caso poi della terracotta, che è oggetto di questa mostra, intervengono altre caratteristiche e memorie ad ampliare ancora di più gli ambiti che la riguardano, ricapitolando peraltro nel processo costitutivo la presenza dei quattro elementi empedoclei. La terracotta porta difatti in grembo veri e propri “mondi” che affondano le radici nella notte dei tempi, e ciò rende particolarmente speciale anche la fruizione da parte dell’osservatore. (…)
Questa mostra riunisce intorno all’argomento della terracotta dieci artisti di varie generazioni, nazionalità e tendenze, tutti più o meno costantemente operanti con tale tecnica. Un momento importante di riflessione pure sulle sue possibilità creative attraverso il confronto tra posizioni diverse di ricerca. (…)».