nov 242023
 

Livia Liverani: LUMILAR

Dal 7 al 22 dicembre 2023

Collage di tessuti e applicazioni luminescenti | cm. 145 x 48 | 2023

LUMILAR, la prima personale di Livia Liverani nella galleria AOC F58 – Galleria Bruno LIsi, getta una luce significativa  - è il caso di dirlo – sulla produzione recente dell’artista romana.

La tecnica tendenzialmente mista dei suoi lavori privilegia senz’altro il collage, caratterizzandosi per la relazione intima con la carta e, soprattutto, con i tessuti – retaggio dei lunghi anni trascorsi in Oriente – non aderendo però a un genere definito, né a un tipo di materiale prevalente.

E’ in questo essere border-line fra le tecniche, sostando volentieri in una terra di confine, che la ricerca formale e spirituale di Livia Liverani trova la sua zona d’elezione.

Precisamente equidistante fra il graphic design dei suoi esordi e la maestria dei dipinti su seta appresa nel corso dei suoi lunghi soggiorni in Asia, il progetto LUMILAR è una raccolta di opere modulari simili per affinità, da intendersi come un fermo immagine di un percorso artistico che parrebbe in continuo, fecondo divenire.

LUMILAR è l’ipnotica partitura composta da un’ipersensibile musicista nell’animo;

sarebbe tuttavia troppo facile tirare in ballo la musica solo per sfruttarne l’efficacia evocativa

dei termini…Eppure, l’arte di Livia Liverani suona armonica, vibrante, densa di sfumature, profonda di accenti di gong abilmente spostati, mai banalmente centrati, ma risonanti comunque da qui – da un cuore palpitante sotto al cielo romano – sino a orizzonti lontani, quanto altrettanto intimi e familiari.

Echi continui di silenzi crepuscolari, increspati di sete cangianti e di un’assonante sete di luce. Invocazioni improvvise attutite da sordine di stoffa, senza mai “étouffer” un forte anelito di libertà.

Lento ricercare, quello di Livia Liverani: ricercare il filo contemplativo dei pastori erranti dell’Asia.

Livia Mazzanti

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Livia Liverani nasce a Roma nel 1962, dove vive e lavora.

Si diploma in Grafica Editoriale presso l’Istituto Europeo di Design.

Frequenta il corso di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma e contemporaneamente lavora presso lo Studio Colony (Roma) e per l’Hotel Ritz (Parigi) come disegnatrice d’interni.

Successivamente risiede in Indonesia per quattro anni, durante i quali viaggia in Asia, dove in Giappone sviluppa i suoi disegni per tessuti.

Studia Cinese e filosofia Taoista presso l’ISMEO di Roma e Sanscrito al Centro di Cultura Indiano.

I suoi lavori , tra il 2010 e il 2020, sono stati esposti a Roma, Barcellona e New York.

 

www.livialiverani.it/

ott 062023
 

7 ottobre – 27 ottobre 2023

La mostra è inserita nella diciannovesima  manifestazione organizzata dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani

 

 Claudio Bassi  :  SERIE SCELTA, IL LATO UMANO DEL GUARDARE

 

Lo scatto inedito, che apre la serie scelta dell’archivio fotografico di Claudio Bassi, ferma due giovani raccoglitori di sughero che al termine di una giornata di lavoro, sorridono alla vita guardandola scorrere al contrario. In un gioco spontaneo, scaturito da un cambio di prospettiva, la vita ora appare più lieve e lo sguardo si apre alla meraviglia dell’inaspettato.

 

Con lo stesso sguardo di chi si gode il viaggio, Claudio Bassi ripercorre il proprio archivio: frammenti ancora vivi che testimoniano un amore per la vita nelle sue manifestazioni più semplici, fotogrammi che superano la prova del tempo e continuano ad emozionare.

Da tale consapevolezza nasce la terza mostra personale dello storico stampatore romano, una selezione frutto dell’incontro avvenuto in camera oscura tra Bassi e il suo giovane assistente, che, come due amici seduti al tavolo di un bar, condividono la passione per la fotografia e si intrattengono con storie di vita.

 

Una pulsione umanista contraddistingue tale testimonianza, le istantanee stampate ai sali d’argento raccontano incontri comuni di un quotidiano ormai scomparso: le strade di quartiere, la bisca, l’osteria, l’officina, la bottega, il cantiere aperto e la provincia rurale sono i luoghi che il fotografo con la Leica al collo attraversa con sensibilità neorealista e vivacità tipica San Lorenzina.

Insieme al rispetto e alla curiosità verso i soggetti più umili, non manca l’ironia, scatti come battute di spirito che alleggeriscono dalla fatica e dalla miseria, attimi che schiudono un sorriso dell’anima, frammento di libertà.

 

Con un profondo senso di gratitudine verso le occasioni che la vita offre, gli incontri diventano opportunità da cogliere per godere del lato lieve del vivere, il lato umano del guardare, una visione da condividere.