dal 10 al 28 febbraio 2020
A cura di Camilla Boemio
Testi critici di Camilla Boemio e Helaine Glick.
FAST è la prima mostra in Europa dell’artista americano MarcTrujillo.
I dipinti di Trujillo ritraggono scene quotidiane che avvengono nei non luoghi per eccellenza: i ristoranti fast food, i corridoi dei grandi magazzini, i lunghi corridoi terminali degli aeroporti. Le scene sono straordinariamente insignificanti. Nella loro natura onnipresente, i dipinti presentano un anti-luogo: scene che si riferiscono non a un luogo specifico, ma a tableau sorprendentemente simili che si svolgono ogni giorno nelle comunità in tutta l’America. Mentre Trujillo modella i suoi dipinti seguendo luoghi specifici, di solito nell’area di Los Angeles, le sue scene appaiono sorprendentemente simili alle relazioni degli spettatori con il commercio locale. I suoi dipinti criticano un segno distintivo del capitalismo moderno; che mira a ricreare esperienze commerciali identiche in tutta la nazione; fino ad omologare l’estero rendendolo un’estensione di una periferia Americana.
La mostra è composta dalla serie Drive-Thru Paintings e dai lavori della serie Combo, nella quale i sono ritratti i vassoi con gli alimenti.
La mostra è stata possibile grazie al supporto della Winfield Gallery, di Carmel by the Sea in California.
Marc Trujillo è nato ad Albuquerque, nel New Mexico, nel 1966, e vive a Los Angeles da molti anni, Trujillo insegna al Santa Monica College. Ha ricevuto il suo B.A. nel 1991 presso l’Università del Texas ad Austin e il suo M.F.A. nel 1994 dalla Yale University School of Art, dove ha ricevuto il premio Ely Harwood Schless Memorial Fund e l’Ellen Battell Stoeckel Trust Fellowship.
Nel 2001, Trujillo ha ricevuto il Louis Comfort Tiffany Foundation Award e nel 2008 ha ricevuto il Rosenthal Family Foundation Award in Art dall’American Academy of Arts and Letters.
Trujillo ha avuto numerose ed importanti mostre sia sulla costa Atlantica che sulla costa del Pacifico degli Stati Uniti; hanno scrirtto delle sue mostre numerose testare d’arte tra le quali: Artforum, ARTnews, il Los Angeles Times e Artweek.
Camilla Boemio è una scrittrice d’arte, curatrice e teorica la cui pratica indaga l’estetica contemporanea; nel 2013 è stata curatrice associata di Portable Nation. Disappearance as work in Progress – Approaches to Ecological Romanticism , il padiglione delle Maldive alla 55.°Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia, dal titolo Il Palazzo Enciclopedico; nel 2016 è stata curatrice di Diminished Capacity, il primo padiglione della Nigeria alla XV Mostra Internazionale di Architettura, con il titolo Reporting from the Front. Nell’Agosto del 2018; è stata invitata a prendere parte al progetto VVM alla Tate Exchange, una sezione che si occupa di arte, società e politica alla Tate Modern di Liverpool.
Fa parte della AICA (International Association of Arts Critics). Le sue recenti pubblicazioni sono: ROAR a cura di Rosanna Greaves e Marina Velez edito dalla Cambridge University of Arts, e As Brilliant As the Sun che ricostruisce un inedito viaggio artistico tra la California e Roma, pubblicato da Vanilla Editori.