14 maggio, ore 17.30: talk con l’artista
14 maggio, ore 19.30: performance Etere Project
Il 14 maggio alle 17.30 si svolgerà una tavola rotonda con l’artista e la curatrice della mostra, Francesca Gallo e i curatori Chiara Ciucci Giuliani (del collettivoSguardo contemporaneo), Veronica D’Auria e Maurizio Marco Tozzi (di C.A.R.M.A.). Un’occasione per approfondire alcuni aspetti dalla ricerca video dell’artista, in particolare la capacità visionaria della new media art, tema al centro dei lavori esposti.
Alle ore 19.30 la serata continua con la performance Mondificazioni del gruppo E.T.E.R.E. Project (Lino Strangis, Giovanni Paris, Roberto Liberati, Giulia Pellini), impegnato nel contesto delle “interazioni di senso e sensi” (L.S.) “tra fenomeni visivi e sonori” nei processi di performance intermediale.
Nello specifico la performance MONDIFICAZIONI propone “un processo performativo metaforico del fondamentale ruolo dell’agente sonoro nella formazione e nel fenomeno di evoluzione delle forme che costituiscono i vari livelli dell’esistente, le dimensioni in cui si sviluppano le più differenti forme di vita”, spiega Lino Strangis.
“Questa esperienza multisensoriale è prima di tutto la celebrazione – continua l’artista – dell’elemento sonoro e della sua forza generatrice: basti pensare che fin dall’antichità moltissimi culti religiosi pongono il suono nel ruolo di principio generatore e che, ad esempio, nella teoria delle stringhe si pensa a corpi vibranti come alla materia prima da cui conseguono tutte le altre costruzioni di forme e vite.”
In questa seconda versione di MONDIFICAZIONI, proposta il giovedì 14 maggio, Strangis fa uso di un videomapping modulare basato sulla posizione dei musicisti in scena (interamente coperti da tute bianche che li integrano completamente nella proiezione), tecnica che permette una più intensa interazione e un reciproco potenziamento fra la componente sonora e quella visiva, ma allo stesso tempo permette di riproporre “la scena” nelle più diverse situazioni spazio-temporali ed architettoniche.
La definizione di free improvisation intermediale è usata da Strangis per tale tipo di performance che riunisce la “tradizione” dell’avanguardia musicale dell’IMPROVVISAZIONE LIBERA portandola nel mondo elettronico-digitale odierno (tramite largo uso di sintetizzatori e software musicali) e con l’elemento video in chiave sperimentale, “come scenografia, partitura aleatoria e corpo di ballo allo stesso tempo”. Il risultato è di carattere intermediale, cioè un intreccio di linguaggi capace di generare soluzioni formali in cui concretamente i vari elementi in campo si integrano non semplicemente sommandosi, ma moltiplicando le loro potenzialità in un ambiente mentale al di là delle distinzioni tra le categorie, i generi e i linguaggi artistici.
Veronica D’Auria – Chief Curator of C.A.R.M.A. -Centro d’Arti e Ricerche Multimediali Applicate http://asscarma.wix.com/carma
+39 349 2304021 – veronica.dauria@gmail.com