“Ho sempre pensato che non sono io che scelgo il paesaggio, è il paesaggio che sceglie me”.
Così rispondeva Mario Giacomelli ad un giornalista che lo intervistava nel 2003.
L’assunto del grande fotografo marchigiano, potrebbe adattarsi benissimo anche per Michela Tomiselli.
La ricerca fotografica della giovane artista romana, che da tempo “indaga” sul paesaggio con la sua Canon, rivendica il desiderio di misurarsi più con la pittura di “gesto” che con l’immagine iconografica; l’artista infatti compie gesti e movimenti che si armonizzano con i tempi e gli obiettivi della macchina fotografica.
Il risultato del “gesto” apparentemente casuale, compie vere e proprie elaborazioni sincronizzate con la sensibilità e la concettualità di chi conosce il mezzo tecnico e la complessità dell’arte contemporanea.