ago 092023
 

7 ottobre – 27 ottobre 2023

La mostra è inserita nella diciannovesima  manifestazione organizzata dall’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani

Claudio Bassi: ”SERIE SCELTA, IL LATO UMANO DEL GUARDARE”  

https://www.aboutartonline.com/il-lato-umano-del-guardare-gli-scatti-di-claudio-bassi-alla-galleria-bruno-lisi-via-flaminia-58-roma-metro-a-fermata-flaminio/

 

 

 

11 novembre – 1 dicembre 2022

Stanislao Di Giugno: TEMPORARY STATEMENTS

In collaborazione con Galleria Tiziana Di Caro Napoli

 

dal 7 al 22 dicembre

Livia Liverani: LUMILAR

 

 

11- 26 gennaio 2024

Carlo Gallerati e Angela Piga: den Blauäugigen – a quelli con gli occhi azzurri

Il catalogo è corredato dai testi critici di Silvia Bordini e Simonetta Lux.

 

Carlo Gallerati – den Blauäugigen 1  – 2006 – 2023

 

Angela Maria Piga – Scanners – 2023

 

 

5 – 23 febbraio 2024

Francesco Brigida: Stvdio per vna scvltvra (‘Study for a Sculpture’)

a cura di Camilla Boemio

 

29 febbraio – 15 marzo 2024

Saun  Santipreecha: PER/FORMATIVE CITIES : Una ragnatela di performances tripticali

installazione sonora e video

a cura di Camilla Boemio

 

21 marzo – 5 aprile 2024

Visioni emergenti

a cura di Beatrice Peria – Cecilia Casorati

con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma

 

Gahel Zesi: Doveri coniugali: castità, fedeltà e maternità

21 / 26 marzo

 

Virginia Lorenzetti: A bassa voce

28 marzo / 5 aprile

 

 

11 – 18 aprile 2024

Paolo BielliDal fondo

Performance  11 aprile  ore 19,00

A cura di: Andrea Iezzi

 

 

29 aprile – 17 maggio 2024

Mara Van Wess: Un gioco razionalista

mostra a cura di  Diletta Borromeo

 

23 maggio – 7 giugno 2024

Eleni PavolopoulouEros EtheReal

A cura di   Camilla Boemio

Sostenuto da Laboratorio Studi Neogreci Mirsini Zorba

Graphic design Silvia Piazza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13 -28 giugno

Flavio Arcangeli: Affioramenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mag 302023
 

dal 5 al 23 giugno 2023

Ci sono due aspetti nell’opera di Olivier Marty (Parigi, 1961): da una parte la diretta immersione nel paesaggio attraverso un’intensa pratica artistica. Dall’altro la ricerca di evocazioni pittoriche libere e astratte nel suo atelier di Ivry-sur-Seine, vicino Parigi.

 

I paesaggi fonte variano a secondo delle opportunità di viaggio e residenze: città, campagna, periferie o aeree industriali. Viaggi in treno o in macchina e lunghe passeggiate sono parte della scoperta. Una volta raccolte, sensazioni e osservazioni vengono registrate in numerosi e rapidi schizzi, piccoli dipinti, fotografie e video. In un secondo momento, il gesto rallenta per diventare più preciso o accelera per produrre una versione radicale.

 

Tele e carte lentamente rivendicano la propria autonomia nello studio. La loro priorità è quella di trasmettere una sensazione di spazialità. Questo può avvenire attraverso il ritiro del bianco o al contrario attraverso accumuli di interventi di colore, fino a saturare la superficie. C’è sempre, comunque, una tensione tra pieno e vuoto, un gioco in cui i confini aiutano a indovinare ciò che è lasciato fuori. C’è la ricerca di ritmo, di una struttura flessibile e di musicalità. Un respiro alla fine rimanda ai paesaggi ciò che si era inizialmente allontanato.

 

Per la mostra ad AOC F58, Olivier Marty presenterà diversi aspetti della sua opera grafica e pittorica “nel paesaggio”. Li metterà in tensione con una serie di disegni delle sue mani, frutto di  un tentativo intimo e notturno, che ha avuto inizio durante il primo lockdown Covid e continua ancora oggi.

 

Olivier Marty è rappresentato dalla galleria Univer (Parigi) e dalla galleria Le domaine perdu (Meyrals, Francia). Insegna alla École Nationale Supérieure de Paysage (Ensp) a Versailles, dove dirige il dipartimento di Arte.