ott 212019
 

LUNEDI  11 NOVEMBRE /VENERDI 29 NOVEMBRE

 

Quando le tele 40 x 20 cominciarono ad accumularsi, il titolo dell’opera di Beckett divenne sempre più potente senza che io ne capissi il significato. Il carattere assurdo, ossessivo, patetico, a volte comico e profondamente umano della commedia di Beckett mi aveva fortemente segnato quando l’avevo vista nella mia adolescenza. Oggi mi interessa di più la forma dell’opera, con il suo numero di scene imprevedibili, come se ci fossero altre scene e altre ancora senza sapere dove dovrebbe condurci.  L’unico conto possibile nell’opera di Beckett è quello delle due date, una sulla prima pagina e l’altra sull’ultima.

Come riferimento a Beckett, il primo dipinto della serie ha una data sul dorso e l’ultimo dipinto un’altra data.

In pittura, che si tratti di un’opera seriale o meno, sembra che il prossimo quadro, certamente in dialogo o in risposta a quanto sopra, dovrebbe essere sempre nuovo, più vicino a ciò che stiamo cercando, diverso e ancora più vero. È così che si continua di tela in tela per ascoltare questa attesa.

Nel lavoro in process, in particolare nel lavoro seriale, la pittura si genera secondo una logica propria, tra ripetizioni e variazioni, continuità e rotture, formando un insieme coerente nella sua diversità e unità. I colori, i tocchi, i gesti ritornano inevitabilmente ma anche si contraddicono a vicenda, provocando la nuova tela, quella che speravamo, l’inatteso – atteso, l’evento tela per la sua unicità, la sua evidenza, quella che dà senso alla tela della porta accanto ma anche al tutto. Infine, come le scene della commedia di Beckett, è sempre quella che ci aspettiamo e che dovrebbe avere senso. Eppure non succede davvero nulla. Senza dare chiavi di lettura, è il processo che ha senso, consegnando il tutto al nostro sguardo errante. Il dialogo è molto tra due dipinti come nel gioco di Beckett tra Pozzo e Lucky, ma questo dialogo dà vita ad altre scene, altri dialoghi, altri dialoghi, dialoghi dell’attesa. Aspettiamo Godot, aspettiamo la tela che dovrebbe venire e infine sono tutti i dialoghi, il loro clima di incertezza e fragilità a dominare.

 

PRESS RELEASE 2

Venue                         AOCF58 – Galleria BRUNO LISI, via Flaminia 58 – Roma (metro A line, Flaminio stop)

Artist                           CLAUDIE LAKS

Title                            Aspettando Godot

Opening                      Monday 11th November, 6 pm

Period                         from 11th to 29th November 2019

Timetable                   from Monday to Friday, 4.30 – 7.00 pm (closed on Saturdays and public holidays)

When the 40 x 20 cm canvases started gathering up, the title of Beckett’s work became more and more powerful without me understanding its meaning. The absurd, obsessive, pathetic, sometimes comic and deeply human character of Beckett’s comedy left a strong mark on me when I saw it as a teenager. Today I am more interested in the form of the work – with its number of unpredictable scenes, as if there were more and more scenes, without knowing where it should lead us. The only possible count, in Beckett’s work, is the one of the two dates, one on the first page and the other on the last.

As a reference to Beckett, the first picture of the series has a date on the back, and the last has another date.

In painting, whether it is a serial work or not, it seems that the following picture, certainly in dialogue with or in response to what came before, should always be new, nearer to what we are looking for, different and even truer. It is the way we continue, from picture to picture, in order to pay attention to this wait.

In the in process work, especially in serial work, painting generates itself following its own logic, between repetitions and variations, continuities and breaks, forming a totality, coherent in its diversity and unity. The colours, the strokes, the gestures unavoidably return, but they also contradict each other, provoking the new canvas, the one we hoped, the unexpected-expected, the “painting” event due to its unicity, its evidence, which gives sense to the next-door picture but also to the whole. Eventually, like the scenes of Beckett’s comedy, it is always what we expect and which should make sense. Yet, nothing happens. Without giving interpretations, the process is what makes sense, delivering the whole to our wandering gaze. The dialogue is much between two paintings as in Beckett’s game between Pozzo and Lucky, but this dialogue gives birth to other scenes, more dialogue, more dialogue, dialogues of the wait. We wait for Godot, we wait for the picture that should come and, in the end, all of the dialogues, their uncertainty and weakness, dominate.

ott 162019
 

12/ 31/OTTOBRE 2019

AMACI  Evento organizzato in occasione della Quindicesima Giornata del Contemporaneo

        

 

Valentina Colella torna a Roma con il 5° capitolo del suo progetto internazionale Dove dormono le stelle.

Where the stars sleep è un’opera in divenire sotto l’influsso del sogno e della disillusione.

Come in tutta la sua ricerca anche più intima legata al volo, alla morte e alla vanitas, Valentina Colella lotta tra gli opposti, ma si pone nel qui e ora, cercando la soluzione in questa installazione non per sé stessa, ma per offrirla agli altri che diventano il catalizzatore dell’energia che ogni scultura luminescente ha in serbo.

Le stelle dormono mentre noi siamo svegli, le stelle sono poste a terra e pronte ad essere macchina dei sogni per i fruitori dell’installazione sempre in progress.

Per ogni capitolo, la combinazione di colore e forma diviene la caratteristica strutturale che differenzia ciascuno dei luoghi prescelti. L’opera è percepita come uno spazio di luci e colori, quasi a smaterializzare in un primo momento le sculture poggiate sul pavimento, creando un coinvolgimento atemporale in tutta l’area circostante. Il pubblico diventa così parte integrante dell’opera non potendo evitare le proiezioni addosso.

Nei luoghi con cui entra in contatto l’artista seleziona, secondo metodi dettati dalla coincidenza e non, una forma essenziale che rappresenti la stella da riprodurre in multipli di 29 sculture.

I 4 capitoli finora realizzati sono:

- Capitolo I, 2016, Introdacqua, Italia,

[Installazione Museo Laboratorio Città Sant’Angelo, Italia], 145 stelle

- Capitolo II, 2017, Capo di Buona Speranza, Sudafrica,

[Installazione Everard Read Gallery Cape Town, ZA], 87 stelle

- Capitolo III, 2018, Montevideo, Uruguay,

[Installazione AIR Casa Madreselva, Montevideo, Uruguay], 145 stelle

- Capitolo IV, 2018, Milano, Italia

[Installazione AMY-D Gallery, Milano, Italia], 116 stelle

 

L’idea è nata nel 1990 quando l’artista aveva 6 anni e passeggiava sul Monte Playa (Introdacqua, AQ, dove vive, passeggia e lavora), riferimento latitudine 42.0115000885795, longitudine 13.9054298400879. Ancora oggi scavando è possibile trovare delle formazioni calcaree sferiche come racconta Valentina: «Sin da piccola ho pensato che i geoidi fossero stelle cadenti arrivate sulla terra dopo la realizzazione di un desiderio. Non ho mai cambiato idea».

 

Il progetto espositivo prevede un evento, a cura di Anna Amendolagine (già Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Pretoria), che avrà luogo il 26 ottobre 2019, a partire dalle ore 18:00.  Nel corso dell’evento, inserito nell’ambito della Rome Art Week – RAW 2019,  i visitatori saranno invitati a scegliere una stella, esprimere un desiderio e portare via la scultura con sé.

Where the stars sleep è stato possibile fino ad oggi grazie a:

Istituto Italiano di Cultura Colonia, Germania,

Istituto Italiano di Cultura Pretoria, Sudafrica. Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,

Consolato Italiano, Città del Capo, Sudafrica.

Centro Documentazione Artistica Contemporanea Luigi di Sarro, Roma.

Museo Laboratorio, Ex-Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo, Pe.

Comune di Introdacqua, Aq. Provincia dell’Aquila.

Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Museo Regionale dell’Emigrante, Introdacqua, Aq.

AIR Madreselva, Montevideo, Uruguay.

ARP Art Residency Project, Italia/Sudafrica.

Galleria Amy-d Arte Spazio, Milano.

Galleria Everard-Read ,Città del Capo, Sudafrica.

Galleria Circa Johannesburg, Sudafrica.

Associazione Futura, Introdacqua, AQ.

Associazione Ottovolante, Bologna.

Ruth Prowse School of Art, Città del Capo, Sudafrica.

Banca BPER. Raimbow Media team.

 

 

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Where the stars sleep

 

Valentina Colella comes back to Rome with the 5th chapter of her international project Dove dormono le stelle, “where the stars sleep”.

 

She pays a tribute to the capital, in collaboration with AOCF58 Galleria Bruno Lisi (a collaboration initiated in 2011) and Accademia delle Belle Arti: the students of professor Varone, chair of techniques of sculpture were also involved in the project.

 

Where the stars sleep is an ongoing project under the influence of dream and disillusion.

 

As throughout her whole, even more intimate research, associated to flight, death and vanitas, Valentina Colella fights between opposites, but she places herself in the here and now, seeking a solution by this installation. It is a solution not so much for herself, but an offer for others, who become the catalysts of the energy embedded in every luminescent sculpture.

 

The stars sleep while we are awake, the stars are placed on the ground and ready to become a dreaming machine for the audience of the ever in progress installation.

 

For every chapter the combination of colour and shape becomes the structural characteristic which distinguishes each chosen location. The work is perceived as a space of lights and colours, as if almost to dematerialise the sculptures placed on the floor, creating a timeless involvement in all the surrounding area. Visitors thus become an integral part of the exhibition as their bodies cannot avoid the projection of lights.

 

In the locations in which the artist decides to present her work, she displays, according to methods dictated sometimes by coincidence and sometimes not, an essential shape representing a star to be reproduced in multiples of 29 sculptures.

 

 

The chapers realised until now are 4:

- Chapter I, 2016, Introdacqua, Italia,

[Installation Museo Laboratorio Città Sant’Angelo, Italia], 145 stars

- Chapter II, 2017,  Cape of Good Hope, South Africa,

[Installatione Everard Read Gallery Cape Town, ZA], 87 stars

- Chapter III, 2018, Montevideo, Uruguay,

[Installation AIR Casa Madreselva, Montevideo, Uruguay], 145 stars

- Chapter IV, 2018, Milano, Italia

[Installation AMY-D Gallery, Milano, Italia], 116 stars

 

 

 

 

 

The idea was born in 1990 when the artist was six years old and was walking on Mount Playa (Introdacqua, AQ, where she lives, takes walks and works), latitude 42.0115000885795, longitude 13.9054298400879. Digging, today it is still possible to find sphere-shaped lime deposits, as Valentina states: “since I was young I always thought that geoids were shooting stars which fell on Earth after a dream came true. I never changed my mind.” 

 

Where the stars sleep has been made possible thanks to:

 

Istituto Italiano di Cultura Cologne, Germany,

Istituto Italiano di Cultura Pretoria, South Africa. Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale,

Consolato Italiano, Cape Town, South Africa.

Centro Documentazione Artistica Contemporanea Luigi di Sarro, Roma.

Museo Laboratorio, Ex-Manifattura Tabacchi, Città Sant’Angelo, Pe.

Comune di Introdacqua, Aq. Provincia dell’Aquila.

Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila. Museo Regionale dell’Emigrante, Introdacqua, Aq.

AIR Madreselva, Montevideo, Uruguay.

ARP Art Residency Project, Italia/South Africa.

Galleria Amy-d Arte Spazio, Milano.

Everard-Read Gallery, Cape Town, South Africa.

Circa Gallery Johannesburg, South Africa.

Associazione Futura, Introdacqua, AQ.

Associazione Ottovolante, Bologna.

Ruth Prowse School of Art, Cape Town, South Africa.

Banca BPER. Rainbow Media Team.

 

The exhibition includes an event curated by Anna Amendolagine (already Director of Istituto Italiano di Cultura in Pretoria) which will take place on october 26 2019, from 6pm. During the event, which is part of the Rome art week – RAW 2019, visitors will be invited to choose a star, make a wish and take the sculpture home with them.