ott 172021
 

16 ottobre al 5 novembre 2021

A cura di  Diletta Monaco

 

 

L’emergenza sanitaria da Covid-19 ci ha messo davanti alla necessità di confrontarci con i nuovi mezzi tecnologico-digitali che abbiamo a disposizione, spostando l’asse della socialità dal reale al virtuale durante i mesi di lockdown.

Il progetto “Choose your Tinder Choose your Love” nasce dall’incontro tra il linguaggio fotografico e quello testuale e prende forma da un’azione artistica processuale che utilizza i nuovi media contemporanei, in questo caso l’app di dating online Tinder e il social network Instagram.

Andrea Casanova ha fotografato i suoi match di Tinder e i suoi contatti di Instagram direttamente nelle loro stanze infrangendo così lo schermo dello smartphone per ritrovare una connessione umana.

 

Andrea Casanova, artista, 25 anni, diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna, lavora e studia a Milano alla Cfp Bauer.

 

AOCF58 – Galleria BRUNO LISI garantisce l’osservazione delle norme igienico-sanitarie, in seguito all’emergenza pandemica da Covid-19.

In ottemperanza alle norme di contenimento dell’emergenza da Covid-19, per accedere alla galleria ciascun visitatore dovrà munirsi di Green Pass che sarà controllato all’ingresso. 

 

 

 

giu 062021
 

dal 21 giugno al 20 luglio 2021

A cura di    Camilla Boemio

Easton Nights è la personale del fotografo americano Peter Ydeen, la cui selezione delle immagini mira a evidenziare una narrazione dalle tante sfaccettature.

Ydeen è conosciuto perché ritrae i paesaggi urbani, con la sua abilità celebra la complessità e la bellezza del mondo. La serie Easton Nights è iniziata nel 2015 come esercizio di fotografia notturna, ispirata principalmente agli scatti poetici di George A.Tice. L’esercizio si è ben presto trasformato in un’ossessione, nella scoperta di un mondo ovattato nel quale il paesaggio si rivela in tutta la sua capacità evocativa. Il sublime incontra la geometria degli agglomerati, delle strade, degli scorci immortalati fondendosi con l’illuminazione stradale, svelandoci poco a poco una nuova prospettiva.

La notte ha le sue regole visive, la sua gamma di colori, e la sua presenza eterea, artefatta nella quale prendono forma scenari inediti. L’ambiente artificiale prende forma mostrando eleganza, mistero che spesso durante il giorno non ha, i riflettori notturni isolano e minimizzano ciò che vediamo svelandoci un palcoscenico lirico.

Questa visione incarna il tessuto americano, fa parte di quell’atlante nel quale si può comporre l’immagine visiva degli Stati Uniti; almeno sono un suo prezioso contributo nel quale possiamo immaginare come sia oggi l’America. È una storia su Easton, sulla Lehigh Valley, una storia sulla Pennsylvania, una storia sulle città di provincia americane. Per centinaia di ore, vagando per le strade silenziose, Ydeen è riuscito a fare emergere e a raccontare i mondi invisibili che si presentano, attraverso la sua macchina fotografica, come luoghi allo stesso tempo surreali, romantici e magici, nei quali l’intimità si mischia allo stupore della meraviglia inaspettata.

Sono anche semplici scorribande notturne nelle quali è riuscito a realizzare lavori di rara intensità estetica. La seduzione della fotografia emerge in questa serie, nella quale si avvicendano contaminazioni con il cinema, l’architettura.

“Easton Nights è una sospensione temporale, un margine di analisi nel quale la frontiera urbana prende una forma onirica, irradia melanconie nascoste nelle quali prendono vita insolite nature morte, agglomerati dimenticati, la vegetazione incolta, tombini, serrande e macchine, segnali apocalittici, piccole barche ancorate nei giardini, strane statue di animali, case dell’ottocento che ricordano frames di film famosi, strade che portano in un confine labile nel quale la fantasia e la realtà convergono.

Sono narrazioni di inizi di storie, fine di storie, con una laconica ritmica gradazione nella quale la luce fa da padrone. Ogni immagine è una poesia nella quale convergono i ricordi intimi, le situazioni significanti o totalmente insignificanti, e scorci di luoghi solitari. Sono racconti nel racconto che svelano l’animo del fotografo; un cercatore errante, un poeta sedotto dall’immagine che evoca lirismo.”

     

 

 

Peter Ydeen ha frequentato lo Skowhegan School dedicandosi alla pittura e alla scultura, i cui corsi sono stati tenuti da Judy Pfaff, Francesco Clemente, Martha Diamond e William Wegman.

Ha esposto in numerose mostre personali e collettive negli Stati Uniti e in Europa; tra le quali ricordiamo: alla LACDA a Los Angeles; alla Black Box Gallery a Portland, nell’Oregon; a Parigi; al Lancashire Great Britain; al Littlefield Performance Center di Brooklyn, a New York; al Copenhagen Photo Festival; a Londra; al Susquehanna Art Museum di Harrisburg in Pennsylvania.

Il prossimo anno esporrà alla Colorida Gallery a Lisbona, in Portogallo.

     

 

 

Camilla Boemio è una scrittrice d’arte, curatrice di ricerca la cui pratica indaga l’estetica contemporanea. Osserva il ruolo svolto dall’attivismo politico, e dalle forme di socializzazione influenzate dai media e dall’immagine in movimento; è associata all’AICA (International Art Critics). Con questa mostra la curatrice celebra il suo ritorno alla fotografia; dopo avere curato negli anni varie mostre di ricerca sulla fotografia in gallerie romane, tenuto interventi per il noto festival Britannico FORMAT al museo Quad di Derby, e curato My Vietnam per la XIII edizione di FOTOGRAFIA. Festival Internazionale di Roma, al MACRO Museo D’Arte Contemporanea Roma.

 

La grafica degli inviti e del materiale realizzato per la mostra, è curata da Gabriele Mizzoni.

 

On line saranno presenti approfondimenti.

 

L’AOC F58 è costituita da un gruppo di artisti e architetti, attualmente sette che, oltre alla normale attività di atelier, autogestiscono uno spazio comune dedicato a mostre, installazioni ed eventi, secondo una tradizione ben consolidata dei luoghi. Questa attenzione verso l’esterno, che comporta una costante attività di promozione culturale anche fuori dai circuiti tradizionali, inizia nel 1988 e tutt’oggi prosegue come obbiettivo centrale del gruppo, cui si accompagna un’opera di rivisitazione e testimonianza delle molte presenze artistiche che si sono qui avvicendate negli anni.

 

 

AOCF58 – Galleria BRUNO LISI garantisce l’osservazione delle norme igienico-sanitarie, in seguito all’emergenza pandemica da Covid-19. È obbligatorio l’uso dei dispositivi di protezione individuale, l’igienizzazione delle mani, il mantenimento della distanza di sicurezza. Gli ingressi sono contingentati e la mostra è accessibile solo tramite prenotazione. Si prega di inviare una e-mail all’indirizzo aocf58@virgilio.it.

 

  • l’accesso alla Galleria è consentito solo con mascherina che copra completamente il viso e la bocca per tutta la durata della visita;
  • l’accesso alla Galleria sarà consentito solo a 3 persone alla volta e all’interno della galleria sarà necessario mantenere la distanza di sicurezza minima di 2 metri e evitare assembramenti, a meno che non si tratti di un nucleo familiare.