feb 062025
 

dal 10 al 21 febbraio 2025

 Visioni emergenti 2.

 La Galleria A.O.C.F58 ospita giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, a cura di Marina Bindella e Beatrice Peria

 

 Il lavoro di Marianna Panagiotoudi è caratterizzato dal forte valore di denuncia delle sue opere che scavano nella memoria e nella storia, spesso dimenticata o rimossa, del suo paese, ma anche di altre realtà internazionali dove si consumano tragedie sociali e umanitarie che, lontane dai riflettori dell’informazione mainstream e dallo sguardo occidentale, non ricevono la dovuta attenzione, né suscitano la doverosa indignazione, restando relegate ai margini della cronaca, pressocché ignorate dall’opinione pubblica.

Per realizzare i suoi lavori, l’artista fa un lavoro di scavo e di ricerca preliminare, utilizzando materiali fotografici e documentari d’archivio.

Attraverso immagini quasi espressioniste, con figurazioni drammatiche, close-up di cadaveri, personaggi dalle fattezze distorte e inquietanti, Marianna Panagiotudi riporta alla luce verità scomode, costringendo lo spettatore a confrontarsi, sia nell’opera pittorica che in quella grafica, con il volto oscuro del potere e con lo stuolo di vittime innocenti che ne fanno le spese.

 

Biografia

Marianna Panagiotoudi (Atene, 1988) è un’artista greca che vive e lavora a Roma. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e in Storia e Teoria dell’Arte presso l’Università di Ioannina, utilizza diversi medium, tra cui pittura, grafica e altre tecniche, per esplorare temi contemporanei.

Ha partecipato a svariate mostre personali tra cui Funes (2023) presso Cosmo, Roma; Lamentations (2023) presso The Eye Altering, Salonicco; Nel segno della libertà (2022) al MAD Complesso delle Murate, Firenze; e Existence Chapter 2: Traces(2021) presso Oktogon, Dresda.

 

 

 Visioni emergenti 2.

Si rinnova per il secondo anno consecutivo la collaborazione tra la storica galleria romana, A.O.C. F58, da sempre attiva nello scoprire e promuovere artisti emergenti e nuove voci dello scenario contemporaneo, e l’Accademia di Belle Arti di Roma, luogo di eccellenza nella formazione artistica italiana e vivaio di giovani talenti.

 Il primo appuntamento della rassegna 2024/2025 è dedicato alla personale di Marianna Panagiotoudi, giovane artista greca, diplomata al Biennio di Pittura dell’Accademia di Roma. La mostra sarà aperta dal 10 al 21 febbraio 2025.

La mostra è accompagnata da una brochure con testi di Marina Bindella e Beatrice Peria, realizzata con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Roma.

Il secondo appuntamento, dal 12 al 30 maggio, ospiterà il lavoro di Maria Ginzburg, allieva del Biennio di Illustrazione ed Editoria d’arte.

 

 

 

dic 072024
 

dal 2 dicembre al 20 dicembre 2024

Pretty Power, una mostra di nuovi lavori di Ron Laboray incentrata sui concetti di bellezza e di potere, include disegni unici di grandi dimensioni; ed una serie video di animazione musicale, che inaugurano una nuova direzione nella pratica dell’artista.

Laboray si è concentrato su ciò che ci unisce. La serie Pretty Power include tre disegni su larga scala stratificati, che esplorano la complessa relazione tra potere e bellezza. Gli eventi storici, le icone culturali, le meraviglie naturali e i simboli tradizionali che evocano queste condizioni duali sono giustapposti e rappresentati con immagini realistiche e campi di colore astratti.

Tra questi elementi, il pubblico scoprirà la vittoria di Shirley Muldowney come prima campionessa americana di corsa automobilistica dragster, i fiori nazionali dei paesi del G12, un diagramma utilizzato per tagliare le pietre preziose e manufatti culturali associati alle icone musicali Kurt Cobain e Syd Barrett.

 

Un telo di plastica trasparente funge da tela, consentendo di toccare la superficie trasparente su entrambi i lati, un pennarello indelebile nero su un lato con vernice applicata sull’altro, con la plastica e i materiali permanenti che fungono da metafora degli elementi della cultura popolare in mostra. La qualità trasparente è essenziale per l’esistenza del disegno come linea del tempo, poiché le informazioni più recenti saranno collocate nella parte superiore della composizione e quelle più vecchie sullo sfondo, sebbene l’orientamento sia talvolta invertito. Il risultato è una linea del tempo visiva che evoca riflessione e un senso di celebrazione. Come le stelle nel cielo notturno, il soggetto all’interno di ogni composizione è separato dal tempo e dalla distanza; ma, come disegno, è compresso in una costellazione.

La mostra include anche una serie di video musicali animati creati contemporaneamente a Pretty Power, opere che completano i riferimenti musicali pop culturali presenti nei disegni.

I video musicali sono stati realizzati dal collettivo creativo Little Richard’s Almanac, un eTort che l’artista ha lanciato nel 2023 con la sua compagna Niki Elliott. Ad oggi, LRA ha collaborato con noti artisti musicali per creare video per: The Brian Jonestown Massacre (Berlino), Federale (Portland), L.A. Mood (Australia) e il compositore Engelbert ‘Angel’ Lerch (Monaco).

Secondo Boemio: “Questa mostra vede rivisitare i mezzi, le modalità di pensiero e la pratica di Laboray che sono stati presenti durante i suoi lunghi anni di carriera, segnando nello stesso tempo una serie di nuove sperimentazioni importanti e di vasta portata. Laboray esamina il più ampio panorama culturale e la cultura di massa come se stesse usando una radiografia psicologica, producendo opere altamente visive, molte delle quali ispirate alla pittura, alla musica e al mondo dell’intrattenimento e dello spettacolo americano; racchiudendo in questa selezione un lessico di immagini iconiche, in cui si associano miti, emozioni comuni ed enigmi di vari periodi del ventesimo secolo. I temi trattati comprendono il potere femminile, la rivalsa sociale, l’istinto primordiale della frontiera che si legano ad oggetti entrati nella memoria collettiva andando a tessere rimandi estetici alla cultura popolare. Oltre a questi temi, l’artista ha integrato completamente la sua esperienza personale e la sua storia di vita in questa mostra, il suo sguardo ci fornisce chiavi di lettura dell’America degli anni ’60/’70 e degli anni’90 riecheggiando le speranze e le delusioni di ognuno di noi, telespettatori ignari e fan coinvolti in un gioco spensierato e mortale. Un viaggio nella determinazione nel quale le rockstars Syd Barrett e Kurt Cobain, il grunge, gli anni della ribellione giovanile, si associano alla figura della prima pilota automobilistica donna: Shirley Muldowney conosciuta come “Cha Cha”. Muldowney ha infranto le barriere di genere resistendo alla discriminazione, e a un incidente quasi mortale che a duecentocinquanta miglia orarie le ha frantumato le ossa.

E’ un’indiscussa pioniera dell’azzardo, che ha utilizzato il suo talento per sradicare preconcetti sfidando la morte e se stessa, in un “valzer” mediatico. Le immagini utilizzate alludono a una caleidoscopica intersezione estetica tra potere, scissione temporale e linguaggio, attraverso l’inclusione serrata di rimandi e contenuti latenti fautori, che tessono una narrazione raffinata, in cui si rispecchiano riflessioni profonde e poetiche, personali ed universali.”

 

 

Ron Laboray è un artista concettuale multimediale americano noto per la polifonia dei suoi dipinti, disegni, video e sculture che trattano temi relativi alla cultura popolare americana. Il suo lavoro ha influenze scientifiche ed utilizza il digitale per realizzare sia l’astrazione, che sia il realismo, per discutere argomenti della cultura di massa, le storie condivise, la globalizzazione e il tempo.

L’artista ha esposto nei principali spazi espositivi, tra i quali: il Vincent Price Art Museum, il Pacific Design Center e da Raid Projects a Los Angeles, a Chicago al Navy Pier Exposition e al Suburban, a Miami al Pulse, al Contemporary Art Museum St. Louis, al Daum Museum of Contemporary Art e da Colla Super a Milano nel 2023.

A livello internazionale, ha tenuto conferenze sulla sua ricerca artistica ed esposto nei: Paesi Bassi, Italia, Irlanda, Giappone, Taiwan e all’Accademia nazionale Ungherese delle scienze a Budapest; e ha realizzato un’installazione murale permanente presso l’Università Rennes 2, a Rennes in Francia.

Attualmente, Laboray ricopre la posizione di professore di pittura e disegno presso la Western Carolina University ed è direttore della School of Art and Design.